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ANAC: pubblicato il quarto rapporto annuale sull’applicazione del Whistleblowing

By 6 Agosto 2019 No Comments

È stato pubblicato nel mese di Luglio, il quarto rapporto ANAC sul whistleblowing. I dati raccolti nel documento dell’Autorità danno evidenza di alcuni aspetti interessanti. In primis, un sensibile innalzamento “qualitativo” delle segnalazioni di illeciti inoltrate, in esito alle quali alcune amministrazioni hanno posto in essere misure organizzative interne e buone prassi, per porre rimedio alle condotte segnalate.

Nel corso del 2018, difatti, l’ANAC ha ricevuto 783 segnalazioni whistleblowing, ovvero più del doppio rispetto alle 364 dell’anno precedente. Nei primi sei mesi del 2019 ne sono giunte già 439.

L’oggetto delle segnalazioni whistleblowing, inoltre, riguarda sempre di più questioni/condotte illecite che hanno una rilevanza medio-alta nelle attività delle amministrazioni. Sono invece in diminuzione le questioni che non rientrano nell’ambito oggettivo di applicazione della disciplina o che portano all’archiviazione delle segnalazioni.

 

Software whistleblowing: l’82% delle segnalazioni proviene da piattaforme informatiche

Un dato di primaria rilevanza è rappresentato dal canale di segnalazione scelto dai whistleblower. Sul tema, la statistica riportata da ANAC indica che l’82% delle segnalazioni sono state trasmesse attraverso un software per il whistleblowing: strumento informatico in grado di tutelare maggiormente le esigenze di riservatezza richieste dalla norma in favore del segnalante.

Tra i soggetti segnalanti, più della metà dei whistleblower appartiene alla categoria dei dipendenti pubblici genericamente intesi.

Per quanto concerne l’amministrazione di appartenenza del segnalante, deve considerarsi che si tratta di regioni ed enti locali, ministeri, consorzi, autorità portuali e altri enti, di aziende sanitarie e ospedaliere, di istituzioni scolastiche e, in via residuale, di società pubbliche o private.

Interessante è anche il dato dell’area geografica di provenienza dei segnalanti: cresce il numero di segnalazioni ANAC provenienti dall’area “Sud e Isole”, fino ad arrivare a rappresentare una percentuale superiore al 50% nel primo semestre del 2019.

 

Appalti e abuso di potere: condotte oggetto delle segnalazioni ANAC

Gli appalti, i casi di asserita cattiva amministrazione e di abuso di potere, gli incarichi amministrativi e di vertice, i concorsi pubblici sono le categorie di condotte maggiormente segnalate. Sono giunte ancora segnalazioni di illeciti per questioni riconducibili a ipotesi di conflitto di interessi ovvero di danno erariale, di mancata applicazione della disciplina di prevenzione della corruzione.

 

Il potere sanzionatorio ANAC: maggior tempestività e tutela del whistleblower

Grande rilevanza è ricoperta, infine, dalla percentuale di casi riguardanti le segnalazioni inerenti l’adozione di misure discriminatorie da parte dell’amministrazione o dell’ente, ovvero tutte quelle condotte di tipo “ritorsivo” che possono derivare da una segnalazione. In questo ambito si registra una delle più importanti novità introdotte dalla Legge 179 del 2017, “Disposizioni per la tutela degli autori di segnalazioni di reati o irregolarità di cui siano venuti a conoscenza nell’ambito di un rapporto di lavoro pubblico o privato”: tale tipologia di segnalazioni fino al 29 dicembre 2017 (data di entrata in vigore della Legge 179/2017), rappresentava una nota “dolente” per l’ANAC, fino a quel momento “incompetente” a trattarle. Esse, difatti, potevano essere inviate solo all’Ispettorato per la Funzione Pubblica presso il Dipartimento della Funzione.
L’ANAC, ad oggi, grazie al nuovo quadro normativo ed in ragione dello specifico potere sanzionatorio riconosciutole, è finalmente competente a trattare le segnalazioni ritorsive che inviano i dipendenti pubblici e che subiscono in ragione di una segnalazione anonima di illecito.

 

Materiali
Il quarto rapporto annuale ANAC sul Whistleblowing è disponibile a questo link.

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