Con la Legge 170/2016, il Parlamento ha delegato il Governo al recepimento della quarta Direttiva antiriciclaggio (Direttiva (UE) 2015/849).
A distanza di dieci anni dalla terza Direttiva, la legge potenzia il sistema di prevenzione degli Stati membri. Questo in coerenza con le linee tracciate dalle Raccomandazioni del GAFI del 2012.
La nuova disciplina europea ha introdotto numerose novità alla disciplina di contrasto al riciclaggio e al finanziamento del terrorismo. Si privilegia un approccio basato sul rischio, criterio fondamentale per la graduazione delle misure preventive e dei controlli. Sono inoltre previste nuove disposizioni con riguardo:
- all’autovalutazione del rischio di riciclaggio,
- al processo di adeguata verifica,
- alla revisione dell’attuale assetto dell’archivio unico informatico,
- alle modifiche relative alla segnalazione di operazioni sospette
- nonchè all’obbligo di dotarsi di un sistema di whistleblowing per consentire segnalazioni interne di violazioni delle disposizioni contenute nel predetto novellato decreto di recepimento.
Lo scorso 19 giugno è stato pubblicato nella Gazzetta Ufficiale il nuovo decreto 25 maggio 2017, n. 90, di recepimento della IV Direttiva Antiriciclaggio. A decorrere dal 4 luglio 2017, data di entrata in vigore del predetto decreto, i soggetti destinatari della disposizioni ivi contenute (tra i quali intermediari finanziari iscritti all’Albo Unico, società di leasing, società di factoring, ma anche dottori commercialisti, notai e avvocati) sono obbligati a dotarsi di un sistema di whistleblowing , l’istituto di derivazione anglosassone per le segnalazioni interne di violazioni.