Normative

Decreto di Recepimento Direttiva UE 2015/849 prevenzione dell’uso del sistema finanziario a fini di riciclaggio o finanziamento del terrorismo

By 28 Novembre 2016 No Comments

Il 28 novembre 2016 il Dipartimento del Tesoro del Ministero dell’Economia e delle Finanze ha posto in pubblica consultazione uno schema di decreto legislativo volto all’attuazione della Direttiva UE 2015/849 del Parlamento Europeo e del Consiglio recante “disposizioni per la prevenzione dell’uso del sistema finanziario a scopo di riciclaggio dei proventi di attività criminose e di finanziamento del terrorismo” (cd. “Quarta Direttiva AMLD“).

La citata direttiva (UE) 2015/849 ha introdotto disposizioni finalizzate ad ottimizzare l’utilizzo degli strumenti di lotta contro il riciclaggio di denaro e il finanziamento del terrorismo. Costituisce, a partire dallo spirare del termine di recepimento, l’unico atto legislativo di armonizzazione delle norme dell’Unione europea in materia di antiriciclaggio, cui dovranno conformarsi gli Stati membri nel definire i propri ordinamenti interni.

Il Dicastero dell’Economia, mediante la pubblicazione del richiamato schema di D.lgs., intende  richiedere agli operatori un contributo al processo di revisione del D.Lgs 231/07 (cd. “Decreto Antiriciclaggio”) e del D.Lgs 109/07 recante “Misure per prevenire, contrastare e reprimere il finanziamento del terrorismo e l’attività dei Paesi che minacciano la pace e la sicurezza internazionale”.

Il novellato schema di decreto introduce importanti modifiche all’impianto legislativo esistente, apportando significativi cambiamenti tra l’altro alle seguenti disposizioni:

  • Identificazione dei soggetti titolari effettivi di persone giuridiche e trust;
  • Monitoraggio dell’operatività dei trust;
  • Adeguata verifica semplificata e rafforzata della clientela;
  • Disposizioni sanzionatorie.

 

Le novità nell’ambito della normativa AML

Tra le altre novità è altresì da segnalare, per la prima volta nell’ambito della normativa AML, l’introduzione di sistemi di whistleblowing (Capo VIII “Segnalazione di violazioni”, Articolo 48 “Sistemi interni di segnalazione delle violazioni” del suddetto schema di D.lgs. in consultazione) che impone ai soggetti obbligati (tra gli altri: iscritti all’albo dei dottori commercialisti e degli esperti contabili, consulenti del lavoro, notai e avvocati) di adottare procedure per la segnalazione al proprio interno da parte di dipendenti o di persone in posizione comparabile di violazioni, potenziali o effettive, delle disposizioni di prevenzione del riciclaggio e del finanziamento del terrorismo.

I soggetti obbligati a dotarsi di detti sistemi interni sono tenuti, inoltre, ad osservare talune altre disposizioni specifiche dettate dalla normativa con riguardo alle procedure da adottare per la segnalazione. Tali procedure devono garantire tra l’altro la tutela della riservatezza dei soggetti che decidono di segnalare illeciti nonché dei soggetti segnalati presunti autori della violazione, la tutela del soggetto segnalante da condotte ritorsive conseguenti la segnalazione e lo sviluppo, infine, di uno specifico canale di segnalazione, anonimo e indipendente, proporzionato alla natura e alle dimensioni del soggetto obbligato.

 

Whistleblowing e antiriciclaggio

Con l’inserimento dei sistemi di segnalazione tra gli strumenti a disposizione dei soggetti sottoposti alla normativa antiriciclaggio, continua ad espandersi l’ambito di applicazione del whistleblowing. Già introdotto obbligatoriamente per banche e intermediari finanziari (artt. 52-bis e 53-ter del TUB; 8-bis e 8-ter del TUF), il whistleblowing riguarderà a breve un’ampia platea di soggetti sottoposti a molteplici normative in corso di approvazione tra cui Market Abuse, PRIIPS (trasparenza sui prodotti d’investimento al dettaglio assicurativi e preassemblati), 231/01, società quotate appartenenti all’indice FTSE-MIB, ecc…

L’estensione trasversale dei sistemi di segnalazione di violazioni, introduce un ulteriore imprescindibile presidio interno volto alla diffusione della legalità e al contrasto del malaffare nelle organizzazioni impattate e conferma la volontà del legislatore nazionale ed europeo di coinvolgere sempre più enti e soggetti verso un radicale cambiamento delle attuali strutture aziendali.

Per tale ragione Unione Fiduciaria ha realizzato un software sicuro e compliant alla normativa vigente, volto ad una efficace gestione dei sistemi di whistleblowing ed è da annoverarsi tra i leader di mercato in seguito al record realizzato con le vendite dell’applicativo “Comunica Whistleblowing”, ad oggi in dotazione ad oltre 100.000 dipendenti delle più importanti realtà del settore bancario-finanziario (tra cui UBI, BPER, CREVAL, ecc…). Forte del know-how raggiunto negli ultimi due anni di esperienza sul campo, Unione Fiduciaria si propone quale controparte altamente affidabile per lo sviluppo e la fornitura di sistemi informatici di gestione del whistleblowing.

 

Fonte: MEF – Ministero dell’Economia e delle Finanze

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