Confindustria ha pubblicato una nota illustrativa sulla nuova disciplina in materia di whistleblowing nel settore privato
Nel mese di marzo 2018, è stata pubblicata sui canali ufficiali di Confindustria una nota illustrativa riguardante le prime indicazioni dell’Associazione di categoria sulla nuova disciplina relativa ai sistemi interni di segnalazione delle violazioni (c.d. whistleblowing).
L’intervento sul tema da parte di Confindustria era stato annunciato da tempo ed era molto atteso, soprattutto dalle aziende del settore privato, alla continua ricerca di indicazioni affidabili e autorevoli per avviare l’implementazione di un adeguato sistema di whistleblowing all’interno della propria organizzazione aziendale. Come noto, la disciplina in tema di sistemi interni di segnalazione è di recentissima approvazione: il 29 dicembre 2017 è entrata in vigore la legge n. 179, recante Disposizioni per la tutela degli autori di segnalazioni di reati o irregolarità di cui siano venuti a conoscenza nell’ambito di un rapporto di lavoro pubblico o privato (pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale, Serie Generale n. 291 del 14 dicembre 2017). Per molte realtà rappresenta un’assoluta novità, da approfondire e comprendere nei minimi dettagli. Per tale ragione, la nota illustrativa di Confindustria costituisce un documento di primaria importanza al fine di orientare le aziende interessate dalla nuova normativa verso soluzioni valide e conformi alle prescrizioni del Legislatore.
Per completezza informativa, si ricorda che la richiamata normativa ha previsto rilevanti modifiche al D.lgs. 8 giugno 2001, n. 231 relativo alla responsabilità amministrativa delle persone giuridiche, delle società e delle associazioni ed introduce specifiche disposizioni che disciplinano eventuali violazioni dei Modelli di Organizzazione e Gestione da questo previsti, estendendo di fatto l’ambito di applicazione soggettiva dei sistemi interni di segnalazione delle violazioni.
I canali dedicati al whistleblowing nel settore privato
Nello specifico, la Legge 179/2017 ha disposto che il citato Modello di Organizzazione e Gestione debba prevedere, a tutela dell’integrità dell’ente, adeguati canali atti a consentire la segnalazione di violazioni del modello stesso e degli illeciti rilevanti ai sensi del D.lgs. 231/01. Le segnalazioni previste nell’ambito normativo del whistleblowing devono essere inoltre circostanziate e “fondate su elementi di fatto precisi e concordanti, così da non disperdere l’efficacia della nuova misura e agevolare, invece, l’emersione di condotte che con molta probabilità risulteranno illecite”.
La legge lascia all’autonomia organizzativa dei singoli Enti la libertà di individuare le soluzioni operative più adeguate all’implementazione dei canali con cui veicolare le segnalazioni dei dipendenti, purché questi garantiscano la riservatezza dell’identità del segnalante nelle diverse fasi di gestione della denuncia e che, “almeno uno di essi, provveda a tali garanzie con modalità informatiche”. Confindustria ritiene che tali modalità possano essere realizzate “anche attraverso l’utilizzo di piattaforme informatiche anche gestite da terze parti indipendenti e specializzate”, oltre che con l’attivazione di caselle di posta elettronica dedicate.
Gestione delle segnalazioni di illecito in outsourcing
Quest’ultima indicazione favorisce e incoraggia la possibilità che le imprese facciano ricorso ad aiuti esterni allo scopo di affidare in outsourcing determinati processi specifici per la gestione di sistemi di whistleblowing. Questi potrebbero infatti risultare eccessivamente onerosi, soprattutto per realtà di grandi dimensioni, le quali avrebbero maggiori difficoltà a gestire una grande platea di potenziali “whistlbelowers”. In particolare, le indicazioni di Confindustria riguardano:
- da un lato la fornitura di strumenti informatici idonei ad una corretta gestione delle segnalazioni,
- dall’altro all’opportunità di esternalizzare le fasi preliminari di ricezione, esame e valutazione delle segnalazioni, in modo da far pervenire ai Responsabili interni del sistema solo ed esclusivamente flussi informativi pertinenti e conformi al perimetro normativo di riferimento.
Al fine di sostenere l’adeguamento delle imprese ai nuovi dettati normativi, Confindustria ha inoltre riportato una ricerca svolta nel 2016 presso un campione ristretto di piccole e medie imprese associate, volto ad appurare l’effettiva diffusione dei modelli organizzativi 231 e delle misure per prevenire la corruzione, riscontrando che quasi il 90% delle imprese dotate del modello organizzativo ai sensi del D.lgs. 231/01 ha adottato anche sistemi di regolazione del whistleblowing.
Comunica Whistleblowing: il software più utilizzato
In conclusione, si ricorda che forte del proprio know how e dell’esperienza maturata sul campo, Unione Fiduciaria, Società Fiduciaria e di Servizi fondata nel 1958 e sottoposta alla vigilanza della Banca d’Italia, è stata tra le prime società in Italia a progettare e sviluppare con successo un applicativo informatico appositamente pensato ad un’adeguata gestione delle segnalazioni whistleblowing.
Caratteristiche di affidabilità e qualità delle segnalazioni hanno consentito all’applicativo informatico Comunica Whistleblowing di diventare in brevissimo tempo il software più utilizzato in Italia per le segnalazioni interne delle violazioni. In dotazione ad oltre 130 mila utenti del settore pubblico e privato, il software di Unione Fiduciaria assicura l’assoluta riservatezza delle segnalazioni, in piena conformità alle previsioni normative contenute nella citata Legge n. 179 del 2017 e in linea con le caratteristiche di professionalità e affidabilità che da oltre 50 anni ne caratterizzano l’attività.